Agag: “F1 e Formula E hanno il 50% di possibilità di ripartire”

Il fondatore della Formula E, Alejandro Agag, riconosce che sia la F1 che la Formula E hanno una probabilità del 50% di ritornare in pista, poiché ricorda che entrambi dipendono dalla situazione relativa all’epidemia di Covid-19.

La F1 ha dato inizio alla settimana con una notizia incoraggiante per i fans, pubblicando una prima bozza per continenti del calendario per la stagione 2020, mentre la Formula E attualmente sta aspettando novità, ma Alejandro Agag di una cosa è certo, bisogna attendere gli svolgimenti dettati dal coronavirus.

Tuttavia, il fondatore della Formula E ricorda che sia loro che la classe regina hanno una probabilità del 50% che la pandemia non rovini i loro programmi, come ha dichiarato a Reuters:

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“Cercheremo di fare lo stesso, di provare a tenere alcune gare a porte chiuse, provare a fare la cosa giusta. Immagino che abbiano [in F1, ndr.] una probabilità del 50%, proprio come noi [di tornare a correre, ndr.]“.

Quando l’epidemia di coronavirus venne dichiarata, la Formula E fu la prima categoria motoristica a prendere provvedimenti, dapprima con il rinvio di alcuni Eprix e dopo annunciando la sospensione dell’intera Serie.

Pertanto, in attesa di ulteriori sviluppi, restano tutti a lavoro per tentare di portare a termine ciò che è cominciato in Arabia Saudita, seppur con alcune tappe in meno, come Roma, e sicuramente a porte chiuse:

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“Cercheremo di tenere almeno altri due o tre Eprix a porte chiuse. Penso che potrebbe essere possibile in agosto, ma… chissà! Penso che il 90% [della stagione, ndr.] sarà in Europa. Abbiamo ancora un’opzione al di fuori dell’Europa che stiamo studiando, che è ancora possibile, ma decideremo in seguito”.

Il presidente della Formula E, spiega che possono organizzare una gara con 950-970 persone, incluso il personale delle TV e quello relativo alla sicurezza. Ciò rispetterebbe le misure stabilite da alcuni Paesi, che indicano un massimo di 1.000 addetti per gli eventi sportivi. 

Tuttavia, il manager spagnolo ricorda che la cosa più importante è che l’incertezza relativa alla pandemia venga risolta: “Apriranno i confini? Non lo sappiamo ancora. Proverei a fare quello che fa la Formula 1, ma non sono sicuro che sia fattibile”.

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