Brown: “Per contenere i costi i team dovrebbero regalare le monoposto ai clienti”

Il CEO della McLaren, Zak Brown, afferma che i grandi team di Formula 1 dovrebbero “regalare” le loro auto ai loro clienti al termine della stagione 2020, al fine di ridurre i costi per i meno abbienti e avere una griglia compatta per il prossimo anno.

L’iniziativa fatta rimbalzare da Zak Brown, nasce da un’idea di Christian Horner, Team Principal Red Bull, che ha recentemente affermato che i grandi ragazzi potrebbero vendere le loro auto dopo il GP di Abu Dhabi ai piccoli team per risparmiare un sacco di soldi in termini di sviluppo, anche se molte parti delle macchine saranno congelate.

Soprattutto, perché la stagione 2021 sarà di transizione verso il cambio di regolamento posticipato al 2022. Tuttavia, il CEO McLaren ha fatto un ulteriore passo avanti. 

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L’americano accoglie con favore l’idea, ma esorta le grandi squadre a donare le loro auto: “Direi che se andassimo in quella direzione, quella delle vetture clienti, trattandosi di vetture vecchie di un anno, che sarebbero buttate vie, allora penso che i top team dovrebbero donarle”.

“Non c’è nessun costo per loro. Hanno già fatto sia lo sviluppo che i pezzi di ricambio, quindi dovrebbero darli ai loro clienti e non farli pagare. Non gli costerebbe nulla. E poi, se hanno davvero intenzione di far risparmiare soldi ai team clienti, allora gli diano la macchina”.

D’altra parte, l’americano afferma di non essere un sostenitore delle auto dei clienti, in quanto sarebbe una sorta di “aiuto” di fronte a un grosso problema. 

In effetti, aveva anche qualche parola nei confronti della Racing Point a causa della strategia di “copiare” la Mercedes:

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“Sapete che non sono un fan delle vetture clienti. Tutti parlano del DNA della Formula 1, ovvero del fatto che i team sono i costruttori delle proprie vetture” ha detto Brown.

“Penso che qualcuno si sia già spinto al limite su questo fronte, costruendo la macchina di qualcun altro più che la propria. Penso che sia un argomento che debba essere affrontato. Se si tratta di una questione di costi, allora penso che possa essere una soluzione. A patto di tornare al punto di partenza quando si sarà usciti da questa crisi”.

Per concludere, dichiara: “La nuova normalità non sarà più come quella che avevamo prima, quindi mi sembra che possa essere una soluzione. Potrebbe risolvere il problema per un anno o due, ma poi dovremo tornare al punto di partenza”.

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