Doping Iannone: Squalificato per 18 mesi, ma la contaminazione è involontaria

Il pilota italiano di MotoGP e dell’Aprilia Andrea Iannone, è stato squalificato a causa della positività al doping per 18 mesi, fino a giugno 2021, nonostante sia stata riconosciuta la contaminazione alimentare involontaria.

Dopo un’attesa durata mesi è arrivata la sentenza legata al caso di doping di Andrea Iannone: squalifica per 18 mesi a causa della sua positività al Drostanolene, nonché uno steroide anabolizzante, positività riscontrata durante il weekend del GP della Malesia 2019.

La squalifica del pilota italiano, è entra entrata in vigore con la prima sentenza dello scorso 17 dicembre, quindi il pilota potrà ritornare in pista il 16 giugno 2021, al termine della decorrenza dei 18 mesi.

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La scoperta della contaminazione alimentare involontaria, giustifica la scelta dei 18 mesi di squalifica, al fronte dei canonici quattro anni. Tuttavia, al pilota di MotoGP è stato contestato di non aver controllato l’elenco delle sostanze proibite, mentre all’Aprilia di non aver vigilato sul suo comportamento.

IL FUTURO

Ora l’avvocato del pilota, De Rensis, porterà il tutto dinanzi al TAS, per presentare un’ulteriore ricorso, davanti anche a tre giudici della FIM, per escludere la presenza di sostanze dopanti anche post estate 2019.

Questa strategia è già stata utilizzata in passato portando a sentenze favorevoli davanti al TAS, che a sua volta ha ribaltato sentenze anche più dure.

Quindi, se ciò accadrà anche all’italiano, potrebbe consentirgli di partecipare alla stagione 2020 di MotoGP vista la pausa forzata dal Covid-19.

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