FIA, Tombazis: “Mai verificate le prese d’aria dei freni della Racing Point”

Il responsabile tecnico della FIA, Nicholas Tombazis, ha ammesso che prima del reclamo da parte della Renault non sono mai state controllate le prese d’aria dei freni di Racing Point.

In molti avevano già notato le somiglianze delle prese d’aria dei freni della Racing Point con quelle della Mercedes W10 del 2019, ma solo ora la FIA ha ammesso la “distrazione”, tramite il suo responsabile tecnico Nicholas Tombazis.

La Renault ha fatto reclamo contro il team britannico al termine del secondo round al Red Bull Ring, nonché dopo il GP di Stiria, dove secondo il costruttore francese le prese d’aria della RP20 sono identiche a quelle della Mercedes W10.

La FIA ispeziona lo stabilimento Racing Point a causa della somiglianza alla W10

La discussione sulla nuova RP20 è iniziata in occasione dei test pre-stagionali di Barcellona dove in molti avevano notato la somiglianza con la W10, e dopo le pressioni mediatiche e dei team (anche se non in maniera ufficiale), la FIA indagò sull’operato della Racing Point.

Prima del GP d’Australia, poi cancellato, Nicholas Tombazis, responsabile tecnico della FIA ha visitato la sede di Racing Point, ma il costruttore chiarì e mostrò le prove che l’ispirazione nei confronti della W10, e la successiva riproduzione, è avvenuta grazie a delle foto.

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Al noto sito web motorsport.com il responsabile tecnico della FIA ha dapprima spiegato il lavoro svolto durante la visita allo stabilimento: “Lo scorso febbraio abbiamo ricevuto delle lamentele da alcuni team e abbiamo così deciso di fare una verifica prima della partenza per il Gran Premio d’Australia recandoci alla sede della Racing Point. Ci siamo concentrati sulla monoposto, ma non sulle prese d’aria dei freni”.

Reclamo Renault – Racing Point: la FIA chiede dei componenti a Mercedes

Prosegue spiegando: “Il resto della vettura era estremamente simile ma non sono emerse irregolarità in merito alle parti elencate. Se la monoposto fosse stata realizzata in qualche modo attraverso informazioni CAD, sarebbe stato palesemente illegale, e avrebbe comportato sanzioni molto pesanti sia per Mercedes che per Racing Point”.

Successivamente, rivela che durante le ispezioni e durante l’inverno, nessuno mai ha puntato la lente d’ingrandimento sull’area dei freni, e ammette che è stata una distrazione della Federazione, che nel suo operato doveva vigilare:

La Racing Point risponde a Renault dopo il reclamo: “Siamo delusi ma fiduciosi”

“Nella discussione invernale non siamo però entrati nel dettaglio delle prese d’aria dei freni, con il senno di poi avremmo dovuto approfondire anche questo aspetto, ma abbiamo osservato tutta la monoposto nel suo insieme, soprattutto le parti che tradizionalmente sono componenti elencate“.

Concludendo entra nel merito del reclamo effettuato dalla Renault e spiega: “Il reclamo della Renault si sta concentrando specificamente su una parte più complicata della questione: l’ala anteriore o il diffusore e tutto il resto, diciamo che sono relativamente facili, ed è quello su cui ci siamo concentrati principalmente quando abbiamo analizzato la questione a febbraio e marzo”.

“Se si fosse scoperto che avevano ricevuto informazioni sul diffusore, ad esempio, entrambi i team, Mercedes e Racing Point, avrebbero avuto conseguenze importanti”.

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