Formula 1 | Analisi post Gran Premio d’Australia: I team di metà classifica danno qualche guizzo di spettacolo [2/3]

Spesso viene chiamata Formula 1.5, la battaglia fra i team di centro gruppo: troppo poco prestazionali per raggiungere i top team, ma comunque auto da Formula 1.

La Haas migliore del centro gruppo, sia in qualifica che in gara. Romain Grosjean sesto in griglia con Kevin Magnussen subito dietro. In gara però le cose cambiano leggermente, con Kevin Magnussen che si classifica sesto e con un ritiro di Romain Grosjean. Ritiro dovuto ad una rottura del dado della gomma anteriore-sinistra che ha portato il francese al terzo ritiro consecutivo in Australia.

La maledizione del pit stop per la Haas, che dopo l’incubo dell’anno scorso con il doppio ritiro dovuto ad un unsafe release, anche quest’anno fa sfumare qualche bel punto alla gara inaugurale della stagione. Peccato, perché per ora la Haas sembra proprio essere la quarta forza del mondiale.

Diretta rivale del team americano è la Renault, che ci ha offerto una solida prestazione da parte di Nico Hulkemberg, classificatosi settimo, ma una gara di casa da dimenticare per il nuovo arrivato ad Enstone, Daniel Ricciardo.

Dopo una qualifica non eccezionale per il team Francese (HUL 11°, RIC 12°), il tedesco riesce a rimontare e a salire in zona punti, l’australiano invece, con un errore alla partenza, sale su un canale di scolo e rompe completamente l’ala anteriore, va ai box per sostituirla ma si ritrova in coda al gruppo alzando infine definitivamente bandiera bianca dopo qualche giro per ritirarsi.

Altra contendente per il titolo F1.5 e la “neonata” Alfa Romeo Racing, ex Sauber. L’ex Ferrari, Kimi Raikkonen va a punti (8°), portando a casa i primi 4 punti per l’Alfa: risultato comunque solido, ma sicuramente il finlandese avrebbe potuto fare di meglio, considerato il piccolo problema dovuto alla visiera a strappo incastrata nella presa d’aria.

Antonio Giovinazzi, che riporta finalmente l’Italia in Formula 1, invece, con un danno all’ala anteriore è uno dei pochi che ci ha regalato un po’ di spettacolo: ottima marcatura “a uomo” sulle monoposto degli altri team, per agevolare il compagno di squadra ad allontanarsi e prendere qualche secondo in più dagli avversari. L’italiano comunque si classifica quindicesimo. L’Alfa Romeo Racing comunque c’è e può realmente contendersi il quarto posto del campionato costruttori.

Nona piazza per Lance Stroll sulla SportPesa Racing Point (ex Force India acquisita da Papà Stroll) che evidenzia il talento del pilota canadese. Vuole far capire agli avversari che il posto in Formula 1 se lo merita e che non è lì solo perché figlio di Lawrence Stroll. Sicuramente il messaggio è arrivato forte e chiaro al compagno di squadra Sergio Perez, classificatosi tredicesimo, che delude. Racing Point che però non sorprende, fin dai test di Barcellona. Vedremo se può veramente arrivare a competere con le sfidanti per il quarto posto.

Decima posizione invece per Daniil Kvyiat, che ritorna in F1 con la Toro Rosso. Prestazione ottima, vista la forte difesa contro Pierre Gasly sulla Red Bull. Il rookie Alexander Albon invece si classifica quattordicesimo: seppur fuori dalla zona punti ci offre una solida prestazione, essendo la sua prima gara in Formula 1. Toro Rosso è molto parente della Red Bull, ha la potenza del motore Honda e sembra anche poter essere al pari della Casa Madre in determinate piste. Altra candidata per il titolo Formula 1.5?

Quattro o cinque team che possono contendersi il quarto posto del mondiale rendono ancor più allettante la stagione 2019, anzi forse c’è più spettacolo nel gruppo di mezzo che fra i top team. Vedremo chi la spunterà ad Abu Dhabi.

ALFREDO DOSTUNI

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