Formula 1 | I costi del Gran Premio d’Italia diventano insostenibili e il GP viene messo a rischio dal 2020

Il Gran Premio d’Italia sul circuito di Monza, è legato alla Formula 1 dal 1950 e da allora l’Italia è sempre stata presente nel calendario della massima serie automobilistica, ma questo “record” potrebbe interrompersi a partire dal 2020.

Il tempio della velocità, com’è noto per gli appassionati l’Autodromo di Monza che ospita dal 1950 il Gran Premio d’Italia di Formula 1, rischia di essere messo in “pericolo” a causa delle richieste di Liberty Media, proprietario della Formula 1.

I nuovi proprietari del circus, Liberty Media, stanno favorendo l’ingresso di nuovi Paesi all’interno del calendario di Formula 1, questo per favorire l’espansione di questa categoria, ma in che modo?

Liberty Media, sta trovando accordi convenienti per gli organizzatori dei nuovi Gran Premi, soprattutto sull’ambito finanziario, cosa che ha messo sotto rivolta quasi tutti gli organizzatori dei Gran Premi già presenti nel calendario e soprattutto gli organizzatori dei Gran Premi storici, come quello d’Italia e del Regno Unito (Inghilterra).

Ma l’organizzatore del Gran Premio d’Italia e presidente dell’ACI, Sticchi Damiani, ha sottolineato quali difficoltà bisogna affrontare per l’organizzazione di un gran premio prestigioso come quello d’Italia, dopo aver confermato l’edizione 2019, ma mettendo in un certo senso a rischio le edizioni future:

“L’edizione 2019 ci verrà a costare 24 milioni di dollari. Una cifra molto pesante”.

“Un fatto deve essere chiaro a tutti: non sono disposto a mettere a rischio la sostenibilità del bilancio dell’ACI per coprire i costi del GP d’Italia”.

“Le gare europee e quelle Sud americane fanno fatica a reggere le crescenti richieste di Liberty, e siamo consapevoli che ci siano Paesi che sono in grado di mettere risorse nettamente superiori per avere il GP in calendario…”.

Per quanto riguarda l’organizzazione dei Gran Premi seguenti, Sticchi Damiani non fa giri di parole e dichiara fin da subito:

“Siamo molto lontani! Certo, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di allargare l’offerta, sperando di convogliare più appassionati verso Monza”.

L’offerta il presidente dell’ACI ha intenzione di allargarla in questo modo:

“Quest’anno pensiamo di legarci a Torino, dopo l’esperimento di Venezia dello scorso anno”,

“Cerchiamo una sinergia con la Capitale dell’Auto che offre un meraviglioso Museo dell’Automobile”,

“Torino non ha solo un legame stretto con il mondo dell’auto, ma è in grado di offrire altre importanti opportunità di visita come il Museo Egizio o il Museo Nazionale del Cinema”.

In conclusione Sticchi Damiani, spiega qual è l’idea per mantenere vivo il Gran Premio d’Italia:

“Nel 2020 ci piacerebbe puntare su Modena con qualcosa di anche più strutturato. Il concetto, insomma, è di guardare anche alle regioni limitrofe alla Lombardia cercando di valorizzare le opportunità che Piemonte, Emilia Romagna e Veneto sarebbero in grado di garantire. Ci stiamo lavorando. Vedremo…”.

Ruggiero Dambra Instagram – Twitter

leggi anche:

Seguici su FACEBOOK ed entra nel nostro CANALE TELEGRAM sul motorsport per essere aggiornato sulle news e nel nostro GRUPPO TELEGRAM per discutere insieme a noi