La nuova stagione di Formula 1 deve ancora iniziare, ma i dibattiti e le riflessioni verso i regolamenti per il 2019 sono già iniziate, mentre tutti i team e la FIA stessa hanno un occhio fisso sul 2021.
Il 2021 per la Formula 1 dovrebbe essere l’alba di una nuova era, la speranza è infatti quella di creare una nuova monoposto, con un nuovo motore e con costi di budget limitati, con una distribuzione dei ricavi più equa e che permetta a più team di lottare per il titolo.
La prima fase del raggiungimento di questo obiettivo arriverà nel 2019, con il passaggio ad ali anteriori più grandi, più larghe e più semplici, con diversi team che le hanno testate durante le sessioni di prove libere della stagione 2018, ma che vedremo in azione ufficialmente a partire dai test pre-stagionali di Barcellona.
Ross Brawn, ha affermato che:
“Ciò che apprenderemo da questo programma aerodinamico sarà molto importante per il prossimo passo più grande nel 2021. Il punto da sottolineare è che è una filosodia e una cultura, non solo una soluzione one-stop.
Ross Brawn continua spiegando cosa dovrà accadere nel caso in cui i risultati previsti per il 2019 non dovrebbero arrivare:
Se non otteniamo tutto ciò che vogliamo ottenere con questi cambiamenti, impareremo da esso, proseguiremo e porteremo avanti la prossima fase di cambiamenti e continueremo a farlo finché non avremo le auto in una forma in cui potranno gareggiare più efficacemente.
E’ utile vedere se i team sono stati in grado di evolversi e prendere direzioni diverse perchè non vogliamo scoprirlo nel 2021″.
Per favorire questo sviluppo entro il 2021 il World Motor Sport Council ha confermato che i team possono eseguire simulazioni illimitate per quanto riguardo lo sviluppo delle monoposto per il 2021. Il programma è stato diviso tra le squadre che hanno scelto di partecipare, con il lavoro controllato e approvato dalla FIA con i risultati condivisi con il gruppo di ricerca della F1.
Ruggiero Dambra Instagram – Twitter
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