Formula 1 | Toto Wolff dichiara che passare al concetto di ala anteriore della Ferrari, richiederebbe mesi di lavoro

Uno dei più grandi cambiamenti ai regolamenti tecnici della Formula 1 del 2019 è quello dell’ala anteriore, che non è solo più grande sia in larghezza che in profondità, ma drasticamente diversa nel design grazie a restrizioni più severe su ciò che può essere sviluppato in quest’area.

È emerso durante il primo test pre-stagionale di Formula 1 della scorsa settimana a Barcellona, che i team si sono divisi sulla filosofia di progettazione dell’ala anteriore, con Ferrari, Alfa Romeo e Toro Rosso che hanno seguito la propria strada rispetto ai loro rivali.

La SF90, la C38 e la STR14 sono state tutte progettate per un design a scatto che vede gli elementi dell’ala che spingono il flusso d’aria intorno alla parte esterna della gomma – questo è abbastanza ovvio quando si confronta l’ala anteriore della Ferrari con l’ala anteriore della Mercedes. 

Sulla SF90 la superficie cade sulla piastra terminale, a differenza della W10 dove gli elementi sono alti come consentito dalla normativa, con l’obiettivo di spingere il flusso d’aria sulla ruota anteriore. La soluzione di sciacquo è più evidente sull’Alfa Romeo C38 dove sembra quasi che l’ala anteriore abbia subito danni e manchi un elemento.

Mentre la direzione della Mercedes è la più comune sulle auto del 2019, molti si incontrano nel mezzo dei due.

In particolare, la McLaren che sembra stia tentando di fare entrambe le cose: con i suoi elementi posizionati molto alti nella metà del muso e poi scendono ripidamente verso la piastra terminale.

Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, non esclude che il suo team nonostante negli ultimi anni abbia sviluppato ogni soluzione in maniera autonoma, in questa stagione possa cambiare qualcosa:

“Bisogna avere la mente aperta e noi abbiamo sempre avuto una differente filosofia di design rispetto agli altri team. Siamo sempre stati più lunghi e non abbiamo mai usato l’assetto ‘rake’. Questo non perché crediamo che il nostro concetto sia per forza superiore in tutti i punti di vista, ma perché siamo convinti che power unit e macchina formino il pacchetto migliore in questo modo”.

“Detto questo, con i nuovi regolamenti bisogna comunque avere una mentalità più aperta su ciò che hanno fatto anche gli altri e se qualcosa funziona meglio, ci sta che lo si monti per provarlo. Se poi qualcosa sia da cambiare, non è una cosa che scopri da un giorno all’altro. Pensare di modificare un concetto aerodinamico della macchina non è questione di giorni o settimane, ma di mesi”.

Toto Wolff, però concorda con l’idea di Nick Chester, Direttore Tecnico della Renault:

“Non è sicuramente semplice decidere di cambiare strada e concetto modificando tutto. Ci vuole molto tempo per montarla e farla funzionare, poi almeno un paio di mesi per svilupparla a modo, per cui non è affatto facile cambiare così saltando da una misura all’altra”.

 

“Siamo ovviamente attenti su ciò che fanno gli altri e valutiamo tutte le opzioni. Ci sono diverse cose da valutare nei tentativi di trovare il carico giusto cercando di non stressare troppo le gomme, il flap e la struttura. Si tratta di trovare il bilanciamento adeguato, vediamo come evolve la situazione anche per gli altri durante l’anno. Mi aspetto che si prenda una strada, ma è vero anche che diverse auto funzionano bene con altre configurazioni. C’è equilibrio per ora”.

LEGGI ANCHE QUESTI ARTICOLI SE TI INTERESSANO:

Seguici su FACEBOOK ed entra nel nostro CANALE TELEGRAM sulla Formula1 per essere aggiornato sulle news e nel nostro GRUPPO TELEGRAM per discutere insieme a noi

Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.