Imola ottiene l’omologazione di Grado 1 dalla FIA e sogna la F1

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, meglio noto come Imola, ha ricevuto conferma dalla FIA per rinnovare la sua omologazione di Grado 1, ovvero la categoria più alta concessa dalla Federazione e ciò significa che la pista sarebbe in grado di ospitare la F1.

Imola negli ultimi tempi viene data da molti come uno dei possibili autodromi candidati per ospitare una gara di F1 in Europa in questa stagione prima di intraprendere il suo viaggio verso altri continenti, seppur tale ipotesi risulta più difficile dopo le ultime cancellazioni. 

Questo possibile richiamo (al passato), sta avendo grande ridondanza così come le possibilità di rivedere l’Hockenheim e il Mugello (ipotesi che ora andrebbe scemando vista la cancellazione del GP di MotoGP), in cui c’è anche molto interesse a competere in questa stagione 2020 condizionata dalla pandemia di coronavirus.

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Il responsabile del circuito di Imola, Uberto Selvatico Estense, è molto contento del rinnovo della sua omologazione e spera che questo sarà un grande passo avanti per ospitare nuovamente una gara di Formula 1 dopo quasi un decennio e mezzo di assenza:

“Con il rinnovo dell’omologazione ci troviamo nella condizione di poter ospitare anche un Gran premio di Formula 1, avendo la nostra pista tutti i parametri richiesti dalla Federazione automobilistica internazionale. Auspichiamo che tale sogno possa trasformarsi in realtà, con il lavoro di squadra di istituzioni e territorio”.

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Vale la pena ricordare che l’ultimo GP disputato a Imola è stato nel 2006, una gara vinta da Michael Schumacher e in cui il campione del mondo di quell’anno, Fernando Alonso, è arrivato secondo. Entrambi, come nel 2005, hanno avuto una grande battaglia corpo a corpo in cui il Kaiser si è vendicato per quello che è successo la stagione precedente.

Il circuito di Imola ha subito cambiamenti nell’ultima parte del circuito, poiché è stata eliminata l’entrata in chicane al traguardo, lasciando così una linea retta di un chilometro che faciliterebbe il sorpasso su un circuito che tradizionalmente non è mai stato facile ottenere posizioni in pista.

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