MotoGP: Pagelle Gran Premio di Aragon

Le pagelle del Gran Premio di Aragon di MotoGP, gara vinta da Marc Marquez.

Chi è suggestionato dai panorami da spaghetti-western che si possono ammirare attorno al Motorland, si aspettava di vedere un duello o magari un triello degno di un film di Sergio Leone è rimasto inevitabilmente deluso.

L’attuale superiorità di Marc Marquez, su una pista peraltro a lui congeniale, e della sua Honda ha trasformato la sua corsa odierna nella cavalcata di un imprendibile cavaliere solitario.

Se dovessi illustrare il divario tra il campione di Cervera e gli altri piloti con i freddi numeri di una pagella sarei costretto a dare a tutti i piloti dal secondo posto in giù un voto svariate lunghezze di disavanzo; ma questo sarebbe ingeneroso nei loro confronti anche perché in molti di loro, fatte le debite proporzioni, hanno fatto cose egregie.

Mi toccherà quindi valutarli, tenendo conto di ciò, come se partecipassero ad un diverso campionato: quello degli umani. Se volete considerarli in quest’ottica prendeteli per buoni, se volete considerarli come appartenenti allo stesso campionato di MM abbassateli tutti di tre punti.

MARQUEZ – Voto 10 e lode

Che non ci fosse, come dice qualcuno, “trippa pe’ gatti” lo si era già capito dalle libere di venerdì quando, settandosi per il passo gara girava sui tempi che gli altri facevano nel time-attack dopo aver inflitto, nel suo time-attack della mattina, distacchi abissali.

In gara ha replicato e in pochi giri ha scavato un divario tale da potersi permettere nel finale di salutare tifosi e parenti, fermarsi all’autogrill per un caffè e arrivare in piedi sulle pedane mantenendo un vantaggio di tutta tranquillità. L’unico rammarico è quello di non aver raggiunto “quota 100” (punti di vantaggio) ma avercene di rammarichi così…

DOVIZIOSO – Voto 9

Il punto che gli manca per arrivare a 10 è per le qualifiche poco convincenti, anche se va detto che, fosse anche partito più avanti non avrebbe comunque potuto ottenere di più. In gara la strategia è perfetta: annulla il gap della griglia il più velocemente possibile per potersi permettere una parte centrale senza esser costretto a correre più rischi del dovuto e piazza la zampata nel finale sfruttando il motorone Ducati e un uso più razionale delle gomme. Bravo; se il campionato non è matematicamente chiuso con due mesi di anticipo il merito è suo.

MILLER – Voto 9

Probabilmente ha letto la mia pagella della settimana scorsa, dove insinuavo che l’appagamento per la firma del contratto gli avesse bagnato le polveri, e ha voluto darmi una lezione. Sfrutta nel migliore dei modi la buona posizione in griglia per restare, con una gara tanto concreta quanto pulita, sempre a tiro del podio. Cede il passo solo all’inarrestabile Dovizioso di oggi ma utilizza al meglio le qualità del Desmo per aver ragione delle due Yamaha, accreditate più di lui alla vigilia. Considerando il risultato di chi, come dice qualcuno, gli ha “soffiato” una meritata sella nel team ufficiale, forse qualche domanda a Borgo Panigale se la stanno facendo.

VINALES – Voto 8 e 1/2

Perde il podio negli ultimi quattro giri quando le gomme, sollecitate in precedenza, lo costringono a cedere alle Ducati nella parte di pista più “di motore” senza lasciargli modo di recuperare nella parte più “di percorrenza”. A suo merito vanno invece l’aver fatto finalmente una prima parte di gara senza l’abituale freno a mano tirato che lo ha molto penalizzato finora e soprattutto l’aver rimarcato la propria leadership sia all’interno del team ufficiale, per la terza volta consecutiva e sempre con distacchi crescenti, sia all’interno del mondo Yamaha in generale dove il giovane e rampantissimo leone Quartararo stava avanzando ad ampie falcate.

QUARTARARO – Voto 8

Saranno i 500 giri in meno che la Yamaha Petronas paga nei confronti della sorella maggiore, cosa che su un circuito con un rettilineo di quasi un kilometro alla lunga è assai penalizzante,  ma oggi “El Diablo” aveva le corna un po’ spuntate. La bellissima qualifica di sabato gli vale mezzo punto in più e gli consente per la primissima parte di gara di restare agganciato ai primissimi; scompare poi gradualmente dai radar ma non corre più alcun rischio che gli inseguitori, a parte Dovizioso che lo svernicia senza troppi complimenti, possano sopravanzarlo.

CRUTCHLOW – Voto 7 e 1/2

Continua lo strano campionato in altalena di Crutchlow che alterna gare convincenti a gare in cui è decisamente irriconoscibile rispetto a quanto ci si possa aspettare. Oggi, complice un circuito che ha diversi settori in cui è possibile sfruttare le qualità del mezzo, era il turno della gara convincente e Cal ha portato a casa la sua onesta pagnotta malgrado abbia dovuto sudare molto più del previsto per superare un Aleix Espargaro in giornata di grazia. Il titolo di miglior moto clienti, per il quale molti lo pronosticavano a inizio stagione, è sempre più lontano ma non è oggi che l’ha perso.

ALEIX ESPARGARO – Voto 9

Miglior risultato stagionale per l’Aprilia su una pista in cui evidentemente il connubio tra la moto di Noale ed il pilota spagnolo funziona bene, alla luce anche del sesto posto di 12 mesi fa. Risultato ottenuto con un’ottima qualifica prima, che gli ha consentito nelle fasi iniziali di rimanere fuori dalla bagarre in cui solitamente resta invischiato, e con una condotta di gara molto determinata poi, che gli ha consentito non solo di difendere la posizione senza troppi patemi d’animo cedendo il passo al solo Dovizioso (e a Crutchlow nel finale) ma addirittura di abbozzare ad un certo punto un tentativo di rincorsa al ben più titolato Quartararo.

ROSSI – Voto 5

Non sono i 23 secondi da Marquez (che potrebbero pure essere il doppio se Marquez non avesse passato metà della gara a rilassarsi con andatura da turista) e nemmeno i 12 secondi da Espargaro a far pendere la bilancia verso un’inappellabile insufficienza; sono piuttosto i 18 secondi da Vinales a pesare nel giudizio finale e a dare un segnale molto negativo. Vederlo correre nel massimo campionato, con ragazzi che per età potrebbero essere suoi figli, spesso arrivando davanti a loro suscita in me la massima ammirazione per lui ma vedere un campione con la sua storia arrancare, come oggi, in palese difficoltà a me, come appassionato di questo sport, francamente dispiace. Forse, visto che l’anno prossimo saranno 41, urge una profonda riflessione da parte sua.

RINS – Voto 4 e 1/2

Forse per il modo in cui è riuscito, malgrado l’ala danneggiata che lo penalizzava sensibilmente, a recuperare il terreno dopo qualche escursione di troppo fuori pista e dopo una Long Lap Penalty (peraltro meritatissima) gli si potrebbe conferire una sufficienza più che ampia ma a indirizzare il mio voto verso una più che netta insufficienza sono il modo di correre assolutamente confusionario, che oltre a penalizzare lui ha più volte messo a rischio la gara e l’incolumità di chi aveva la sfortuna di stargli attorno, e soprattutto l’entrata assolutamente scriteriata con la quale ha messo fuori gioco l’incolpevole Morbidelli. Il ritorno sul podio mondiale, grazie anche a un Petrucci oggi inguardabile, non lo assolve da un’altra occasione di ben figurare sprecata per troppa foga.

NAKAGAMI – Voto 6

Su un tracciato dove le Honda si esprimono assai bene non solo con il solito Marquez ma con tutti i piloti (a parte il povero Lorenzo alle prese con altri ben più gravi problemi) riemerge dalla nebbia del fondo classifica, nella quale era rimasto invischiato durante le ultime gare, il pilota giapponese che a inizio stagione aveva mostrato buone cose ma si era poi lentamente spento come un cerino. Dopo una gara non certo entusiasmante conquista la top ten soffiandola nel finale a uno Iannone che si era ben battuto fino a quel momento e questo può valergli la sufficienza. Stiracchiata però.

REGIME MEDIATICO – Voto 0

La reprimenda con cui su TV8 è stato stigmatizzato il commento dei cronisti Sky è stata qualcosa di epocale: dopo tre gare passate a tifare in modo smodato prima Dovizioso, poi Rins e infine Quartararo.

Ossia qualunque pilota stesse in qual momento battagliando con Marquez nella gara di oggi i cronisti, anestetizzati dalla superiorità dello spagnolo, e non trovando nessuno da tifare in chiave anti-Marquez si sono tristemente assopiti commentando gli ultimi giri con il tono di voce con cui solitamente ai funerali si intona il “De Profundis”.

Questo ha fatto imbestialire Reggiani che (ovviamente dopo aver taciuto nelle tre settimane precedenti dato che il tifo anti-MM non gli stava poi così male) li ha bacchettati, giustamente a mio avviso, perché una cronaca sottotono come quella andata in onda non rendeva il giusto onore alla straordinaria gara di Dovizioso, pilota italiano su moto italiana.

Ma non è stato questo patetico teatrino a farmi decidere di assegnare il voto più basso alla telecronaca odierna bensì l’inaccettabile cronaca della Moto3 fatta da un cronista (?) che già da tempo ho definito imbarazzante e che oggi è uscito dal campo dell’imbarazzante per entrare a passo di marcia nel campo del vergognoso.

Non dico in una televisione perfetta ma anche in una televisione normale un giornalista (?) che davanti a un pilota che si è rotto un braccio se ne esce con, cito testualmente, frasi tipo “Dai e dai, alla lunga se guidi da sempre irresponsabile prima o poi ti fai male” e “Speriamo che l’infortunio gli insegni qualcosa per il futuro”, il che si può sintetizzare in un “Ben ti sta!!!” verrebbe licenziato seduta stante prima ancora della fine della gara e non commenterebbe più nemmeno le gare di biglie in spiaggia. Ma non siamo su una televisione normale (e men che meno in una televisione perfetta), siamo su Sky… e quindi temo che ce lo ritroveremo anche alla prossima gara.

Articolo di MaPi di PagelloniMotoGP

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