Stella: “Ferrari e McLaren lavorano in maniera simile, ma la vita in Italia è difficile”

Andrea Stella, direttore delle prestazioni della McLaren, ha sottolineato le differenze tra le operabilità del team di Woking e quelle della Ferrari. 

Andrea Stella spiega che il requisito della vita quotidiana e il livello dei media a Maranello è schiacciante. Infatti, lo stesso ha lavorato come ingegnere di pista per Kimi Räikkönen nel 2009, così come per Fernando Alonso dal 2010 al 2014 alla Ferrari, solo più tardi, si è diretto verso la McLaren per seguire lo spagnolo.

L’italiano ha riconosciuto che il lavoro nel suo Paese è stato stressante a causa dell’alta importanza della Ferrari in Italia, dichiarando di non potersi disconnettere dal lavoro per un secondo a causa dell’interesse delle persone per lo stato della squadra:

“Quando ero alla Ferrari, non era un lavoro, era una missione che ti assorbiva completamente. Uscivi dall’ufficio, andavi al bar a prendere un caffè e il barista ti chiedeva: allora, questa Ferrari, vinciamo o no? Andavi al ristorante e trovavi il tifoso o il cameriere che chiedevano: vinciamo la prossima gara? E via di questo passo. Aprivi il giornale la mattina e c’era un articolo tutti i giorni sulla Ferrari”.

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“La differenza è che in Inghilterra la F.1 è solo un lavoro. Quando finisco di lavorare alla McLaren, esco dall’ufficio e vado a casa. Magari al bar incontro colleghi di altri team, si scambiano pareri, idee, opinioni. E finisce là. Il portiere di casa, il barista o il cameriere, sanno forse che lavoro in F.1, ma non importa più di tanto”.

Stella ha spiegato che le operazioni di Ferrari e McLaren sono simili. Tuttavia, si gode di una maggiore tranquillità nel Regno Unito, poiché puoi dimenticare il lavoro quando lasci la fabbrica:

“Alla Ferrari hanno gli stessi approcci e metodi degli inglesi. Non manca niente, tanto meno l’esperienza e la bravura di uno come Binotto. Per cui ci vuole solo tempo per tornare a vincere. Ma a Maranello è l’unica cosa che manca e si corre sempre in affanno”.

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Il transalpino pensa che la Ferrari tornerà presto in cima. Non dubita della capacità di Mattia Binotto di far vincere di nuovo la Scuderia. L’unico inconveniente: la vittoria come unico massimo.

“Alla Ferrari non mancano gli uomini validi, non mancano i mezzi e nemmeno i metodi di lavoro per combattere i rivali. L’unica cosa che manca è il tempo necessario per progredire, e dover recuperare è sempre difficile perché devi fare il doppio della fatica degli altri. Ma sopratutto una stabilità manageriale che duri nel tempo”, conclude nell’intervista per Automoto.

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