F1 | GP Arabia Saudita: Perez vince davanti un Verstappen infuocato e ad Alonso

Sergio Perez conquista la vittoria del GP dell’Arabia Saudita dominandolo dopo aver conquistato la pole position nella giornata di sabato, proprio davanti il compagno di squadra.

Max Verstappen dopo una rimonta dal quindicesimo posto riesce a salire sul secondo gradino del podio del GP dell’Arabia Saudita e, riesce a far registrare proprio tagliando il traguardo mentre sventolava la bandiera a scacchi il giro più veloce in 1:31.906 ottenendo così anche il punto addizionale che gli permette di rimanere leader del campionato piloti. Fernando Alonso dopo un’inizio in cui ha conquistato la leadership si è accontentato di salire nuovamente sul gradino più basso del podio.

La Mercedes si impone come terza forza del campionato chiudendo in quarta e quinta posizione rispettivamente con George Russell e Lewis Hamilton, profondo rosso per la Ferrari che chiude al sesto posto con Carlos Sainz e al settimo posto con Charles Leclerc in rimonta dalla dodicesima posizione. Chiudono la top-10 le due Alpine con Esteban Ocon e Pierre Gasly, e alla Haas di Kevin Magnussen.

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IL RIEPILOGO DELLA GARA

Il gran premio è iniziato prima dello spegnimento dei semafori a Gedda con i piloti che hanno effettuato scelte differenti per quanto riguarda le mescole con le quali partire, in quella che si preannunciava una gara ad una sosta. Infatti, mentre in top-10 tutti sono partiti su medium ad eccezione di Lewis Hamilton che ha scelto la hard, Charles Leclerc dalla P12 ha scelto di montare la soft e Max Verstappen ha deciso di iniziare con la medium.

Fernando Alonso ha avuto una partenza impeccabile riuscendo a prendersi alla prima curva la leadership della gara sulla Red Bull di Sergio Perez, mentre la Ferrari con Carlos Sainz ha perso una posizione in un giro venendo superato dall’Aston Martin di Lance Stroll. Sosta obbligata per Oscar Piastri che nelle prime curve ha danneggiato la sua ala anteriore a causa di un contatto con l’Alpine di Pierre Gasly.

La gioia dello spagnolo però dura solamente due giri con la direzione gara che gli ha affibbiato una penalità di 5 secondi per non essersi posizionato in maniera corretta sulla griglia di partenza. Nelle retrovie invece i due piloti sotto la lente d’ingrandimento ovvero Charles Leclerc e Max Verstappen riescono a recuperare rispettivamente due e tre posizioni. Al quarto giro invece, Fernando Alonso si fa sfilare da Sergio Perez che ottiene così la leadership della gara.

Dopo otto tornate Max Verstappen con il sorpasso sull’Alfa Romeo di Guanyu Zhou riesce ad entrare in zona punti conquistando la decima posizione. Davanti a lui nel mentre si è acceso il duello per la settima posizione tra Lewis Hamilton e Charles Leclerc con il secondo riuscito nel sorpasso nel nono giro, mentre la direzione gara ha esposto la bandiera bianco/nera nei confronti del sette volte campione del mondo per aver effettuato diversi cambi di traiettoria per difendersi dal monegasco.

Al quattordicesimo giro la Ferrari effettua una chiamata civetta nei confronti di Carlos Sainz (su gomma medium) mentre si era aperta la finestra per la sosta di chi montava la gomma soft, questa strategia ha premiato la Rossa poiché l’Aston Martin ci è “cascata” chiamando Lance Stroll ad effettuare il cambio di pneumatici passando dalle medium alle hard, quando era in quinta posizione alle spalle dello spagnolo rientrando poi in undicesima posizione.

Al sedicesimo giro invece, Carlos Sainz dopo aver guadagnato abbastanza margine sull’Aston Martin di Lance Stroll è rientrato proprio davanti al canadese riuscendo nell’overcut. Al diciassettesimo giro invece la Ferrari richiama anche Charles Leclerc al quale i meccanici effettuano un cambio record in 2.1 secondi rientrando alle spalle del compagno di squadra.

Al giro successivo a causa di un problema al freno dell’anteriore destra il team Aston Martin chiede a Lance Stroll di fermarsi in pista per ritirarsi, il canadese riesce a parcheggiare la sua auto nei pressi di una via di fuga ma nonostante ciò la direzione gara decide di far uscire la safety car. Approfittando della SC è iniziata la roulette dei pit-stop con tutti i piloti ad approfittarne, tra essi anche Fernando Alonso che rientra per scontare la penalità di 5 secondi oltre che per il cambio gomme.

Prima del rientro della safety car avvenuto al ventesimo giro Lewis Hamilton è riuscito a infilarsi in sesta posizione tra le due Ferrari, per poi riuscire a superare lo spagnolo al ventiduesimo giro grazie all’aiuto della trazione e del vantaggio di mescola avendo lui la medium e il pilota della Rossa la hard.

Al ventitreesimo giro Max Verstappen riesce con un sorpasso sulla Mercedes di George Russell a conquistare la terza posizione, salendo così di ben dodici posizioni con un gap di 6 secondi dal compagno di squadra. Dopo due giri l’olandese è riuscito a superare anche Fernando Alonso conquistando la seconda posizione per poi andare all’inseguimento di Sergio Perez per l’obiettivo vittoria.

Al ventottesimo giro Alexander Albon ha segnalato al box Williams di avere dei problemi ai freni, con la squadra che gli ha comunicato di ritornare ai box per ritirarsi, diventando così il secondo pilota a guardare il resto della gara dai box. Nel mentre la lotta per la decima posizione detenuta in quell’istante da Yuki Tsunoda è stata messa sotto assedio dalle due Haas di Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg e dalla Williams superstite di Logan Sargeant, tutti e quattro i piloti chiusi in due secondi.

In testa alla classifica mentre la Mercedes ha dato l’ordine di scuderia a George Russell di cedere la posizione nel caso in cui Lewis Hamilton lo raggiungesse, quando tra i due c’era un gap di 2 secondi, Sergio Perez e Max Verstappen si sono sfidati a colpi di giro veloce mentre Fernando Alonso in terza posizione dopo aver scontato la penalità ha guidato in solitaria, seppur guardandosi le spalle dalle due Frecce d’Argento.

Intorno al quarantesimo giro Max Verstappen inizia a vedere i “fantasmi” mentre seguiva il compagno di squadra, sostenendo di sentire un “rumore” derivante dall’albero di trasmissione, ovvero il componente che lo ha costretto al ritiro in qualifica e che prima della gara gli è stato sostituito. D’altro canto la squadra gli ha dato l’ok che fosse tutto apposto e come se non bastasse, gli hanno anche consigliato di alzare il ritmo e di lasciar perdere l’inseguimento su Sergio Perez, senza però ottenere risposta dall’olandese.

Dopo un paio di giri dopo che Max Verstappen ha ignorato gli avvertimenti del suo ingegnere di pista, in Red Bull hanno chiesto a Sergio Perez di alzare il suo ritmo che al momento era 1:32.6 di quattro decimi facendolo salire a 1:33, ma anche il messicano ignora l’ordine e gira in 1:32.2. Rassegnata la squadra dall’atteggiamento dell’olandese che ha ignorato tutto, hanno deciso di lasciare libere entrambi di correre.

Al quarantaseiesimo giro Kevin Magnussen riesce ad entrare con la sua Haas in top-10 riuscendo a superare l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, mentre nelle retrovie le due McLaren hanno lottato tra loro per la sedicesima posizione con Lando Norris che ha superato il compagno Oscar Piastri.

LA CLASSIFICA

*A BREVE

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