La F1 ha ufficializzato che nel mondiale 2020 si correrà in Bahrein per due weekend consecutivi, con la novità di avere però due configurazioni diverse, e quindi sarà come correre su due circuiti differenti.
Nonostante questa sembri una novità non lo è, infatti in passato la F1 ha corso su circuiti storici e non, utilizzando configurazioni diverse, come accaduto per l’Hockenheimring o il Nurburgring, che analizzeremo nel corso dell’articolo.
MONDIALE 2020
Qualche giorno fa è arrivata l’ufficialità che in Bahrein si disputeranno due gran premi, il 29 novembre e il 6 dicembre, il tutto per rendere più interessanti queste due tappe del mondiale la FIA, insieme a Liberty Media, ha deciso di correre su due layout totalmente differenti.
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La prima gara, con denominazione GP del Bahrein, si disputerà sul tracciato tradizionale, mentre la seconda che avrà la denominazione di Gran Premio di Sakhir, si correrà sul circuito denominato “Outer Circuit”.
Come si può notare dalla grafica superiore, in rosso è evidenziato il circuito ufficiale dove sono stati disputati i GP sino ad ora, in bianco invece si può vedere la nuova configurazione che sarà alla base del secondo gran premio.
L’Outer circuit ha una forma che riprende un “quasi ovale”, misura solo 3543 metri ed è il secondo circuito più corto del mondiale dopo quello di Monte Carlo che ospita il GP di Monaco. In base alle caratteristiche del tracciato, i piloti, molto probabilmente, potranno completare un giro al di sotto del minuto.
Si tratta quindi di una pista davvero veloce molto simile agli speedway americani dell’ IndyCar. I nostri alfieri completeranno il gran premio in 87 giri.
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I TRASCORSI
Non è la prima volta che in Formula 1 si corre su configurazioni di pista diverse. Un esempio significativo è il Nurburgring, circuito che ha fatto la storia di questo sport e che tornerà nel calendario della Formula 1 quest’anno.
Il Nurburgring non è un semplice circuito ma è un complesso motoristico. Il tracciato iniziale era composto da due anelli (ring), quello a Nord (Nordschleife) era il più lungo, addirittura 22 km, invece quello a Sud (Südschleife) era senza dubbio più breve, circa 7,7 km.
La pista poteva avere una terza variante, denominata Gesamtstrecke (‘distanza totale’) ed era la risultante dall’unione dei due tracciati principali. Questa combinazione aveva una lunghezza davvero notevole: 28 km.
Esisteva anche una quarta variante, la Betonschleife, (‘pista di cemento’), che misura poco più di 2 km ed è costituita da due rettilinei connessi da due bretelle d’asfalto.
Ad oggi il Nurburgring include sia Nordschleife che Südschleife, entrambi leggermente ridotti, e il GP Strecke, ovvero l’attuale circuito dove si tengono i gran premi nell’era moderna, lungo circa 5 km.
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In terra tedesca c’è un altro circuito, storico, che accoglie molto spesso le competizioni. Stiamo parlando dell’Hockenheimring.
Molti di noi sicuramente si ricordano, con molta malinconia, la vecchia versione di questa pista, quella che, grazie ai suoi rettilinei infiniti, ci ha offerto medie sul giro molto vicine ai 250 km orari e velocità di punta incredibili, prossime ai 340 km/h.
Immersa nella selva nera l’antica Hockenheim era considerata una pista decisamente pericolosa, veloce e irresistibile, al pari di Spa e Monza.
Dal 2002 però questo circuito venne radicalmente trasformato, forse adattandolo meglio ai tempi moderni: addio ai lunghissimi rettilinei per dare spazio ad una versione sicuramente più lenta e forse più conforme alle riprese televisive.
L’attuale pista è lunga 4574 metri, un cambiamento davvero molto drastico considerato che originariamente era di 6825 metri, lunghezza che ha inciso parecchio anche sui tempi sul giro, infatti siamo passati da un minuto e 40 a un minuto e 13.
Quest’anno non avremo una gara, purtroppo, organizzata su questo circuito, non ci resta che aspettare il futuro per vedere cosa ci riserverà e quali saranno le sorti di questa pista.
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