Tutti i piloti che corrono nel motorsport hanno una “patente speciale”, detta super licenza, dove quando i piloti trasgrediscono al regolamento, i direttori di gara di ogni Gran Premio hanno la possibilità di imporre una serie di sanzioni.
Le sanzioni che i direttori di gara possono applicare ai piloti consistono in richiami, retrocessioni in griglia di partenza, penalità sul tempo di gara, fino ad arrivare alla sospensione per un gran premio o più. Spesso insieme a queste sanzioni arrivano anche i punti di penalità sulla super licenza del pilota che riceve la sanzione.
Se un pilota accumula una penalità di 12 punti in un periodo di 12 mesi, la super licenza gli verrà sospesa per un Gran Premio, il che significa che il suo team dovrebbe nominare un sostituto (di solito si sceglie il terzo pilota). I punti quindi dopo questa sospensione vengono eliminati.
Nessun pilota però ha raggiunto quella somma indesiderata anche se nel 2018 il pilota della Haas, Romain Grosjean abbia “giocato col fuoco” raggiungendo la quota critica dei 10 punti. Insieme al pilota della Haas, anche Lance Stroll della Williams e Max Verstappen della Red Bull hanno totalizzato sette punti (nella stagione di F1 2018, mentre Grosjean ne ha totalizzati 10 nell’arco dei 12 mesi). Oltre a loro tre, un altro quartetto di piloti ha raggiunto quota sei punti.
Romain Grosjean ha raccolto due punti (a testa) nei Gran Premi di Spagna e di Francia, mentre altri due li ha collezionati per aver ignorato le bandiere blu nel Gran Premio di Singapore, ed un altro per aver colpito Charles Leclerc nel Gran Premio degli Stati Uniti.
Lance Stroll ha raccolto tre punti per aver ignorato le bandiere blu nel Gran Premio d’Austria e altri due per aver costretto Fernando Alonso a ritirarsi Gran Premio del Giappone, mentre gli altri due punti per aver affrontato lo spagnolo nella gara degli Stati Uniti.
Max Verstappen, nel frattempo, ne ha raccolti due per aver fatto girare Sebastian Vettel nel Gran Premio di Cina, altri due per aver fatto uscire fuori di scena Valtteri Bottas nel Gran Premio d’Italia, due per il suo mancato rallentamento in regime di bandiere gialle nel Gran Premio di Russia e uno nel Gran Premio del Giappone.
Brendon Hartley ne ha raccolti quattro nel Gran Premio del Bahrein,(due per aver causato una collisione e due per aver effettuato due sorpassi in regime di Safety Car), mentre gli ultimi due per aver causato una collisione nel Gran Premio del Messico.
Sergey Sirotkin è stato ritenuto colpevole per lo scontro al primo giro del Gran Premio dell’Azerbaijan e ne ha raccolti altri due per guida lenta sotto regime di Safety Car nel Gran Premio di Francia, mentre gli ultimi due li ha raccolti nel Gran Premio di Singapore.
Esteban Ocon ha ricevuto due punti in Giappone per una trasgressione della bandiera rossa, tre per il suo famigerato scontro con Verstappen nel Gran Premio del Brasile e uno per essere uscito di pista e aver tratto vantaggio, nel Gran Premio di Abu Dhabi.
Fernando Alonso ha ottenuto un punto nel Gran Premio del Giappone per aver ottenuto vantaggio dopo aver tagliat la pista, mentre due nel Gran Premio del Brasile per aver ignorato le bandiere blu e tre punti nel Gran Premio di Abu Dhabi.
Gli altri piloti ad aver ottenuto almeno un punto di penalità sono stati Sebastian Vettel, Marcus Ericcson e Sergio Perez che hanno raccolto cinque punti, mentre Pierre Gasly e Valtteri Bottas hanno raccolto solo quattro punti, per poi arrivare a Nico Hulkenberg, Carlos Sainz Stoffel Vandoorne che ne hanno raccolti tre per poi concludere con Daniel Ricciardo, Kimi Raikkonen e Kevin Magnussen con soli due punti.
Fino ad ora sono stati nominati solamente due piloti, questo perchè Charles Leclerc pilota Sauber nel 2018 e pilota Ferrari nel 2019 non ha ottenuto punti di penalità, insieme al campione del mondo della Mercedes Lewis Hamilton.
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