GP Toscana: L’analisi del circuito del Mugello

Per la prima volta in F1 si correrà il GP di Toscana all’Autodromo del Mugello, circuito molto particolare per la sua conformazione e difficile da interpretare.

Il circuito del Mugello, è storico per la Moto GP, così come Monza lo è per la Formula 1 ospiterà il GP di Toscana, ma ora proseguendo la lettura di questo articolo, andremo a vedere quali sono le principali caratteristiche del circuito e quali potrebbero essere le vetture favorite.

PANORAMICA DEL CIRCUITO

Il tracciato è lungo 5245 metri e presenta 15 curve. L’autodromo è di proprietà della Ferrari e proprio qui si è celebrato l’ultimo campione del mondo in rosso, ovvero Kimi Raikkonen. Si percorreranno un totale di 59 giri. Il DRS sarà utilizzabile solamente nel rettilineo principale.

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L’autodromo come detto è utilizzato principalmente dalla Moto GP, il record della pista è di Marc Marquez con il tempo di 1′ 47″639. Sul suo rettilineo Andrea Dovizioso su Ducati ha raggiunto la velocità di 356,7 km/h, record assoluto di categoria.

Il circuito è caratterizzato da continui cambi di pendenze, tipiche delle colline toscane, e dalla divisione del circuito in due. La prima caratterizzata da curve che richiedono tanto carico, mentre la seconda richiede basso carico.

Le prime 9 curve richiedono tanta elasticità del telaio e alto carico aerodinamico, vista il loro raggio e la loro ampiezza. Troviamo un tornante in curva uno, seguito da tre doppie curve fino ad arrivare alle curve dell’arrabbiata, che possono ricordare le due curve di Lesmo.

La seconda parte vede rettilinei molto più lunghi e curve ad alta velocità, che richiedono poco carico, un retrotreno stabile e soprattutto tanta accelerazione.

ANALISI TECNICA DEL CIRCUITO

Dopo il rettilineo del traguardo si arriva a 340 km/h alla curva San Donato in salita. Unica staccata a ruote dritte, si passa in pochi secondi dall’ottava alla terza marcia. Conta molto l’inserimento, con un grande sforzo delle sospensioni.

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Seguono due varianti, la prima più lenta. In entrambe bisogna sacrificare un po’ la prima curva per uscire con più velocità dalla seconda curva.

Arriva il punto più difficile della pista, se non addirittura del mondiale, oltre 1100 metri in pieno, ma non su un rettilineo. Si passa dalla scicane Casanova-Savelli alla due curve dell’Arrabbiata e infine alla Scarperia.

Nell’Arrabbiata 1 e 2 la sospensioni subisce un compressione superiore a quella di L’Eau Rouge. Arrabbiata 2 non ha riferimenti, perché a metà curva inizia la discesa, controllando la traiettoria di una vettura che inizia a sovrasterzare.

La curva delle Scarperia è molto vicina alla curva dell’Arrabbiata 2, quindi non concede spazio di errore al pilota.

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La discesa che continua dopo la Scarperia, aumenta il sottosterzo . Proprio questo si verifica nel Correntaio. Il retrotreno va fuori traiettoria e consuma particolarmente l’anteriore sinistra.

Arriva la chicane Biondetti, due curve che si fanno in piena, ma bisogna fare molta attenzione a tagliare sui cordoli.

L’ultima curva Bucine è molto tecnica, in discesa, si può sostanzialmente dividere in due parti. La prima il pilota deve entrare in sottosterzo, perché c’è molta discesa, la vettura tende a scivolare verso l’esterno. Nel punto centrale c’è un effetto parabolica, che fa diventare la monoposto sovrasterzante. Questo rende inutile la ricerca dell’assetto preciso per questa curva, perché rovinerebbe l’assetto di tutto il circuito.

STRATEGIE

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CONCLUSIONI

Il GP di Toscana sarà sicuramente molto interessante viste le caratteristiche del circuito che potrebbero favorire tanta lotta in gruppo. Probabilmente il bilanciamento tra aerodinamica e motore riuscirà a decretare la vettura più veloce anche se certamente chi ha più potenza sarà avvantaggiato potendo caricare maggiormente le macchina.

PRONOSTICI

Mercedes ha sicuramente i favori del pronostico avendo la vettura con maggiore potenza e guidabilità. Le frecce d’argento potrebbero avere dei problemi se immischiate nel traffico, come abbiamo visto a Monza.

La difficoltà del circuito evidenzierà ancora di più i problemi alla Power Unit Ferrari che non potrà neanche decidere di scaricare il pacchetto aerodinamico.

I problemi di RedBull potrebbero ripresentarsi anche questo weekend, mostrandoci una gara molto aperta per il podio, anche se sarà difficile trovare il giusto assetto. Proprio per questo motivo mi aspetto la prestazione dai piloti più esperti come Perez e Ricciardo un po’ sottotono lo scorso fine settimana.

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