Il pilota della Haas, Romain Grosjean sta sostenendo la nuova regola “lasciare correre” della Formula 1, il che significa che i piloti non saranno penalizzati per contatti minori se non intenzionali, ma ha messo in guardia dall’osare troppo e ha usato la Formula E come esempio.
La nuova iniziativa mira a ridurre il numero di penalità, in particolare per l’apertura di incidenti sul giro, e Romain Grosjean, che dirige l’Associazione piloti del Gran Premio, ha accolto favorevolmente la decisione di essere più indulgenti, dichiarando:
“Sono il capo della GPDA perché sono interessato allo sport e voglio migliorarlo. È stato molto bello da parte di [l’amministratore della FIA] Garry [Connelly] e [il direttore di gara della FIA] Michael [Masi] ascoltare ciò che abbiamo da dire. Il fatto è che non vogliamo entrare in una zona di frenata cercando di superare qualcuno e pensando ‘oh, se lo chiudoe lo tocco, avrò una penalità’. Perché la prossima volta che vorrai dire, ‘Oh, non voglio andare adesso’, vogliamo correre. è bello poter gareggiare, e poter lottare”.
Orari diretta e differita del Gran Premio della Cina 2019 [GP n. 1000]
Romain Grosjean tuttavia, ritiene che debba essere una situazione da tenere sotto controllo in quanto si potrebbe andare troppo oltre, come i numeri contatti che ci sono in Formula E, e insiste che alcune cose non possono essere tollerate:
“Non penso che vogliamo impazzire, non vogliamo la Formula E, perché penso che la Formula E sia andata un po ‘troppo oltre, ma [in F1] se tocchi a qualcuno la monoposto, si rompe comunque. Ovviamente ci sono alcune cose che non vogliamo vedere, come cambiare direzione in frenata, davvero per me è il più grande pericolo al giorno d’oggi”.
“Se fai un ‘Grosjean a Spa 2012’ o un ‘[Nico] Hulkenberg a Spa l’anno scorso’ – OK, non è intenzionale, ma ha grandi conseguenze quindi deve essere penalizzato. Lo stesso di [Sergio] Perez a Singapore [2018]. Ma al primo giro se si frena un po’ tardi, è un incidente di gara, penso che dovremmo solo dire,’beh, è il primo giro, tutti vogliono una posizione'”.
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