Iannone: “Solo Lorenzo e Vinales mi hanno contattato”

Come ormai noto a tutti, il pilota dell’Aprilia Andrea Iannone, è risultato positivo dopo un test anti-doping e per questo è stato sospeso da ogni attività agonistica e quindi dalla MotoGP per 18 mesi.

Dopo l’ultima sentenza che ha confermato la squalifica di Andrea Iannone per 18 mesi, nonostante sia stata confermata la contaminazione involontaria per l’uso di un’anabolizzante, il pilota Aprilia si lamenta che solo due dei suoi colleghi lo hanno contattato, nonché Maverick Vinales e Jorge Lorenzo.

Nel frattempo l’avvocato del pilota ha annunciato che porterà il tutto dinanzi al TAS, per presentare un’ulteriore ricorso, davanti anche a tre giudici della FIM, per escludere la presenza di sostanze dopanti anche post estate 2019.

Doping Iannone: Squalificato per 18 mesi, ma la contaminazione è involontaria

Recentemente, il pilota italiano ha rilasciato un’intervista a Motosprint, dichiarando apertamente che c’è un problema e che andrebbe risolto il prima possibile:

“Mi aspetterei poche risposte da parte degli altri piloti. Ma vi assicuro che in Safety Commission, quando si tornerà a correre, sarò il primo a sollevare l’argomento e a chiedere una modifica al regolamento, perché è una questione che va affrontata. E lo dico per il bene di tutti e pensando anche agli altri piloti”.

Proseguendo, dichiara: “Mi spiace soltanto di esserci dovuto passare io prima degli altri. Ma so che io ho sempre un trattamento speciale, diciamo ‘riservato’ in ogni cosa che faccio. Ma fa parte del gioco”.

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Parlando nello specifico dei colleghi che gli sono stati vicino più di altri, dice: “Mi hanno chiamato Jorge Lorenzo e Maverick Vinales, che forse sono quelli che conosco meno rispetto agli altri. Ma non voglio fare polemica”.

Infine il pilota di MotoGP con il numero 29, ha voluto far sapere come il suo team lo abbia sostenuto, dall’inizio fino ad oggi di questa triste storia:

“All’Aprilia devo dire Grazie. Perché non mi hanno mai mollato, hanno sempre creduto alla mia innocenza. Sarebbe stato molto più semplice per loro lasciarmi a piedi e prendere un altro pilota. Ce ne sono molti che prenderebbero volentieri il mio posto. In quel caso, mi sarei ritrovato da solo ad affrontare questa situazione assurda e sarebbe stato molto più difficile”.

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